La Vita e L’ Arte

Nasce a Laerru (SS) il 25.07.1934 e compie i suoi studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, la prima scuola d’arte stabile della Sardegna, sotto la guida di insigni Maestri, quali Stanis Dessy (1900 – 1986), Filippo Figari (1885 – 1974), Eugenio Tavolara (1901 – 1963), che vedono diplomarsi alla loro scuola ottimi artisti, temprati per affrontare una decorosa attività professionale. Già dai tempi della scuola tali illustri insegnanti riponevano sul Pala grandi speranze, definendolo “un giovane molto seriamente preparato, lavoratore e meditativo”. Diplomatosi con ottimi voti, nel 1958 ottenne l’insegnamento a Teulada, nel Sulcis (CA), dove si trasferì e rimase per circa dieci anni, continuando a svolgere la sua attività di artista figurativo. In questi anni si sposa con una ragazza di Teulada, Anita Donazio e mette su famiglia. In questo piccolo centro agro pastorale, per quanto isolato e lontano dal mondo artistico, portò avanti da solo il suo lavoro e gettò le basi della sua maturità artistica, professionale e personale. Nei dieci anni di permanenza a Teulada le tematiche delle sue opere riguardano persone, fatti e cose dell’ambiente locale, paesano. La produzione pittorica e grafica ha un aspetto piuttosto grigio e triste. Leggiamo da uno scritto del 1976 del critico e storico dell’arte toscano, Antonio Ciardi Dupré: ”Teulada ebbe in un passato recente importanza agropastorale e notorietà artistica perché Biasi, Cabras ed altri pittori vi eseguirono delle tele meravigliose con scene paesane suggestive.

PaesaggioAntonio Pala – PAESAGGIO TEULADA

Nel dopoguerra Teulada decadde e quasi si spopolò cosicché il Pala, durante la sua permanenza, vide molte facce sconsolate, delle quali ne ha eternate non poche, in tele che hanno pregio artistico”.

E ancora si legge: ”Eseguì già da allora delle opere d’alto pregio. Se oggi egli è quell’artista forte, completo e maturo che ammiriamo con soddisfazione quale possessore di una tecnica figurativa robusta ed espressiva, io credo che sia merito della sua costante operosità di allora. Essendo rimasto a lungo là, egli poté superare quasi senza accorgersene il periodo turbolento delle polemiche antifigurative. Lontano da tutti egli portò avanti il suo duro lavoro di pittore lirico-drammatico, d’incisore e di scultore: e se è vero che le esperienze amare fanno l’ uomo vigoroso, è anche vero che fanno l’artista valido, completo, sicuro di sé in ogni momento ed in ogni genere di lavoro. Raggiunse allora un alto grado di coerenza tra ciò che si sentiva portato ad esprimere e ciò che realmente faceva ed esprimeva, a differenza di molti altri artisti, compresi molti dei sardi, che credono di rendersi famosi con il fare le cose più strane ed assurde. Non c’è dubbio – io credo – che il periodo duro di Teulada è stato davvero la base su cui poggia sicuramente la sua attuale maturità artistica, professionale e personale”. Nel 1966 si trasferisce a Cagliari, ove continua a svolgere l’insegnamento nelle scuole medie statali. La sua attività artistica subisce nuove e positive influenze, mostrando una vera trasformazione e un’evoluzione nello stile, nei cromatismi, dimostrando con le opere di questo periodo di essere entrato in una nuova e diversissima dimensione spirituale, dai colori vivi, luminosi e caldi. Antonio Ciardi Dupré parla addirittura di un “cromatismo cagliaritano” e in diversi scritti critici del 1976 scrive:

- “Adesso, vivendo a Cagliari, città grande, bella e prosperosa, si è reso conto che nella vita ci sono anche molti aspetti belli e piacevoli, che si possono e si debbono godere. La sua pittura attuale, dignitosa come sempre, si è allargata nelle forme e nella sostanza etica con l’uso di colori caldi e sentimentali. Dal grigiore cromatico e figurativo dei personaggi e dalla loro remissività dinanzi alla malasorte, vediamo oggi nei suoi dipinti una luminosità cromatica giudiziosamente contenuta con la quale mostra di possedere una nuova etica ed una dimensione pittorica diversa dalla precedente, spostata verso un certo ottimismo. La luce di Cagliari e l’ambiente nel quale vive gli hanno fatto cambiare la tavolozza, ove sono entrati dei colori che prima non avrebbe usato e che corrispondono alla sua nuova sentimentalità”.

- “Oggi egli può fare senza alcuna esitazione tutto quello che vuole infondendo in ogni sua opera il marchio della sua bravura e della sua personalità inconfondibile, che è quella di un uomo saggio e giusto che non può eseguire che cose sagge e giuste. Egli è un artista figurativo completo, molto serio, dotato di una reale concretezza e compostezza che oggi sono molto rare, e che in Sardegna solo pochi ancora possiedono”.

- “Egli esprime sia nei dipinti che nelle incisioni, ed anche nelle sue rare sculture, una dignitosa compostezza: e lo può fare perché non ha mai sciupato un minuto di tempo in inutili prove e riprove, come invece hanno fatto, e fanno, centinaia di artisti che passano il loro tempo a cercare e cercare quello che non troveranno mai perché non sanno cosa vogliono. Una sua qualsiasi opera la si guarda sempre con vero interesse: anche quando era evidente che a qualcuno non piaceva, non ho mai sentito persona che l’abbia rifiutata malamente, come spesso succede per opere di molti artisti, ma bensì con la dovuta correttezza. Ciò mi convinceva che la sua produzione “non dispiaceva neppure a chi non piaceva”, il che, sinceramente , non é cosa da poco”. Dunque Antonio Pala può essere considerato un artista figurativo completo, pittore, scultore, disegnatore, incisore (xilografie ed acqueforti), che si è cimentato con la stessa passione e competenza nei dipinti sacri e profani, mostrando come la vera arte non conosca limiti concettuali.

Già dagli anni 70 ha avuto delle ottime critiche e apprezzamenti da Mario Delitala, Marcello Serra, Dino Sanna, (RAI di Cagliari ), Giuseppe Congiu (“Il Pungolo Verde”), Enrico Buda (“La Vernice” di Venezia), Marina Dorigo (“La Voce di San Marco” di Venezia) , Paolo Rizzi (” Il Gazzettino” di Venezia), Paolo Pais (“Il Tempo” di Roma), Antonio Ciardi Dupré (Arte Rama di Milano e scritti vari), ecc…

Ad oggi la ricerca prosegue proprio per raccogliere queste illustri testimonianze e individuarne di nuove. Si sta poi procedendo nella ricerca e documentazione di notizie biografiche degli anni 80/90, che verranno sviluppati e resi noti nella prosecuzione di questo lavoro di approfondimento. Si sta procedendo inoltre nella raccolta, riordino cronologico e scansione di tutte le locandine relative alle mostre e la documentazione che attesta i premi e riconoscimenti ottenuti.