Toeddu Pala e l’omaggio alla “sua” città

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Toeddu Pala e l’omaggio alla “sua” città

unionesarda012009 giugno 04 Giovedì

Toeddu Pala e l’omaggio alla “sua” città

Scomparso sette anni fa, il pittore Antonio Pala è ricordato a Cagliari con una grande retrospettiva che ne ripercorre il lungo itinerario artistico, considerato fra i più interessanti ed emblematici della svolta modernista impressa nella seconda metà del ’900 in Sardegna. La mostra è ospitata fino al 27 giugno negli affascinanti ambienti dell’ex liceo artistico in piazzetta Dettori: per realizzarla, moglie e i figli dell’artista hanno ordinato e classificato i lavori rimasti nel suo studio di via San Lucifero, con l’intento di offrire «una lettura autenticamente critica e lo stimolo a un approfondimento», facendo incontrare il pubblico con il complesso della sua opera: quadri a olio, disegni, incisioni, sculture. L’iniziativa (arricchita da una monografia edita dalla tipografia Mulas) è un omaggio alla città che Toeddu Pala, originario di Laerru, aveva amato e scelto per trascorrere la sua intensa vita di sognatore e osservatore dell’animo umano. Molte opere sono dedicate a Cagliari: scorci, paesaggi, mare, vento, suggestioni. Definito pittore “meditativo”, fin da quando frequentava l’Istituto d’arte a Sassari richiamò l’interesse dei suoi maestri Figari, Dessy, Delitala, Tavolara. Dalla cui influenza accademica si staccò ben presto per esprimere quel genere personalissimo e inconfondibile che ha caratterizzato il suo itinerario individuale. Fin da quando, giovanissimo, s’inserì nel complesso processo di rinnovamento etico ed estetico avviato in Sardegna da Mauro Manca e dalle incalzanti leve di artisti rivolti verso nuovi orizzonti espressivi. La rassegna racconta le metamorfosi stilistiche e spirituali di un artista il cui inedito linguaggio visivo ha portato sorprendenti novità tecnico-stilistiche. Sempre antitradizionalista, dominata dal taglio angoloso e sintetico della forma, a volte cupa e a volte carica di serenità, l’opera di Antonio Pala interpreta la drammaticità degli scenari umani. Un mondo interiore pittoricamente descritto con occhio psicologico e convinzione verista, guidata da
indulgenza contemplativa, toni crudi, pennellate pastose, colori densi e terrosi. Lo stesso stile espresso nella xilografia, nell’acquaforte, nella scultura in legno, gesso e creta.

( m.m. )